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Consigli Comunali contro la vendita di armi all’Arabia saudita

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L’Italia e l’Unione Europea non possono continuare ad essere complici del disastro umanitario e della carneficina in corso in Yemen. Un confitto sanguinoso che sta colpendo soprattutto la popolazione civile da oltre tre anni, cioè da quando la coalizione guidata dall’Arabia Saudita, senza alcun mandato internazionale, ha iniziato i primi bombardamenti sul territorio yemenita il 25 marzo 2015.
Oltre 22 milioni di persone che versano in condizioni di emergenza umanitaria, con più di 9 mila morti, di cui 6 mila civili, causati da scontri tra le parti in conflitto e e bombardamenti quotidiani soprattutto su aree cittadine. La crisi umanitaria è senza precedenti con difficoltà di accesso al cibo e acqua e con emergenze sanitarie sempre crescenti, nei mesi scorsi contraddistinte anche da epidemie di colera (1 milione di casi di colera ed 1 altro milione a rischio), inasprite dal blocco navale deciso dalla coalizione Saudita che impedisce l’arrivo di aiuti umanitari.
In questi tre anni la guerra è stata condotta con armi fornite principalmente dall’Occidente e dai maggiori produttori di armamenti. Tra di essi anche l’Italia che ha consentito l’invio all’Arabia Saudita e ai propri alleati di bombe ed altri armamenti in quantità mai registrata prima, con un livello record di autorizzazioni per centinaia di milioni di euro.
Tutti gli osservatori indipendenti, come pure autorevoli prese di posizione e Rapporti delle Nazioni Unite hanno sottolineato le violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani perpetrate in Yemen da tutte le parti in conflitto.
La richiesta della società civile italiana continua ad essere quella di fermare le ostilità e permettere l’assistenza umanitaria alla popolazione, la sospensione della vendita di armi come previsto dalla Legge 185/90, l’avvio di un percorso di pacificazione che parta in primo luogo dalle necessità della popolazione civile.
Il Comune di Assisi, per primo ha votato all’unanimità una risoluzione di condanna, seguito da altri comuni (Cagliari, Verona, Bologna,..), mandando un segnale chiaro e netto di ripudio della guerra e richiedendo al governo ed al parlamento italiano il rispetto della Legge 185 del 1990 che proibisce la vendita di armi a paesi in guerra e che violano i diritti umani, come è il caso dell’Arabia Saudita.
Anche noi, come Rete della Pace, vogliamo sostenere questa iniziativa di mobilitazione dal basso, invitando tutte le associazioni e comitati a promuovere questa importante presa di posizione dei consigli comunali delle proprie città. Per questo, in accordo con il Coordinamento Yemen, abbiamo predisposto un testo di mozione da sottoporre a sindaci e consiglieri comunali, che alleghiamo alla presente comunicazione, certi di poter contare con la collaborazione e la mobilitazione di tutti quanti.

Sergio Bassoli per il Coordinamento Nazionale della Rete della Pace
Roma, 1 febbraio 2019

Allegato: testo mozione per consiglio comunale.

rete della pace ACLI, AGESCI, Accademia apuana della pace, Ambasciata democrazia locale, Amici della mezza luna rossa palestinese, ANSPS, AOI Associazione di cooperazione e di solidarietà internazionale, Ara pacis iniziative, Archivio disarmo, ARCI, ARCI Bassa Val di Cecina, ARCI Verona, ARCS, Arci servizio civile, Associazione  Perugia Palestina, Associazione per la pace,  Associazione per la pace di Modena,  AssopacePalestina, AUSER,  CGIL, CGIL Verona, CNCA, Comunità araba siriana in Umbria, Coordinamento comunità palestinesi, Coordinamento comasco per la pace, Coordinamento pace in comune Milano, CTA - centro turistico Acli PG - Encuentrarte, FIOM Cgil, FOCSIV, Fondazione Angelo Frammartino, Fondazione culturale responsabilità  Etica, GLAM  - Commissione Globalizzazione e Ambiente  della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, IPRI - rete CCP, IPSIA, Lega per i diritti dei popoli, Legambiente, Link2007 cooperazione in rete, Link - coordinamento universitario, Lunaria, MIR, Movimento europeo, Movimento nonviolento, Nexus Emilia Romagna, Per il mondo, Peacewaves,  Piattaforma ong MO, Restiamo umani con Vik Venezia, Rete degli studenti medi, Rete della conoscenza, Rete della pace umbra, Tavola della pace valle Brembana, Tavola pace val di Cecina, Tavola sarda della pace, Tavola della pace di Bergamo, U.S. Acli, UDS, UDU, UISP, Un ponte per…, Ventiquattro marzo.

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