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Per il lavoro decente. Anche nei servizi in appalto

Per il lavoro decente. Anche nei servizi in appalto

Nel pomeriggio del 7 febbraio 2017, davanti al Municipio di Cagliari, si è tenuto il primo sit in di protesta delle lavoratrici e dei lavoratori dei servizi sociali in appalto del Comune di Cagliari.

Mercoledi 08 Febbraio 2017
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I temi ed i contenuti a base dell’iniziativa sono sintetizzati nel documento allegato, che è stato diffuso tra i cittadini e consegnato anche agli amministratori locali.

L’iniziativa ha visto un ampia partecipazione di lavoratrici e di lavoratori: ad essa seguiranno una articolata serie di scioperi a scacchiera che coinvolgeranno l’insieme dei servizi sociali e culturali in appalto del Comune e anche della provincia di Cagliari.

Il primo sciopero si terrà martedì 14 febbraio e coinvolgerà i servizi di educativa specialistica per gli alunni e gli studenti disabili delle scuole elementari, medie e superiori di Cagliari e Provincia.

Il secondo sciopero coinvolgerà le lavoratrici ed i lavoratori della Mediateca del Mediterraneo e si terrà il 21 febbraio per l’intera giornata.

Altri scioperi sono in corso di calendarizzazione insieme a CISL e UIL ed impegneranno altri servizi del Comune di Cagliari.

Mentre alcuni amministratori comunali hanno interloquito correttamente con i lavoratori e con i rappresentanti sindacali, assicurando disponibilità ad occasioni di successivo chiarimento ed approfondimento, il sindaco, con arroganza e supponenza del tutto ingiustificabili, ha rifiutato di porsi in relazione costruttiva con i lavoratori, invitandoli a "non ascoltare le bugie ed i cattivi consigli di qualche sindacalista" e affermando l’incompetenza dell’Amministrazione comunale a discutere molte delle questioni che sono state poste a base dell’iniziativa.

Abbiamo chiarito immediatamente al sig. Zedda che non permettiamo a nessuno, tantomeno a chi veste i panni del Sindaco di Cagliari, di dare dei bugiardi ai rappresentanti  di CGIL, CISL e UIL.

E gli abbiamo anche spiegato che il suo atteggiamento di indisponibilità confermava, se mai ce ne fosse stato bisogno, che questa città ha bisogno di un radicale cambiamento nel modo in cui progetta,  finanzia, gestisce e monitora sistemi complessi come i servizi in appalto.
A nessuno può essere chiesto di accettare, per l’incapacità di qualche amministratore pubblico, che la propria condizione di lavoro e di vita sia resa indecente come accade oggi.

In questo percorso, proporremo occasioni di confronto anche con le imprese e con le loro Associazioni di rappresentanza, perchè esigiamo che cessi lo scaribarile delle responsabilità tra il Comune e le imprese affidatarie dei servizi e desideriamo proporre che si apra un tavolo di confronto che - lontano dagli slogan e dal linguaggio degli spot - aiuti a trovare soluzioni serie e durature ai problemi reali del rapporto pubblico-privato.

Dicenta sempre più chiara la necessità, oltre che di sostenere le mobilitazioni in programma, di dare respiro ed incisività alla campagna della CGIL per 2 SI nei prossimi referendum su appalti e sui voucher.

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