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Cgil: destino incerto per 40 mila collaboratori Pa

Cgil: destino incerto per 40 mila collaboratori Pa

"La legge di bilancio che la Camera dei deputati si accinge a votare non porta alcuna certezza per il futuro dei circa 40 mila lavoratori in collaborazione operanti nella Pubblica Amministrazione". Segue ...

Lunedi 28 Novembre 2016
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"La legge di bilancio che la Camera dei deputati si accinge a votare non porta alcuna certezza per il futuro dei circa 40 mila lavoratori in collaborazione operanti nella Pubblica Amministrazione". Fanno sapere le categorie Cgil dei servizi pubblici e dei lavoratori atipici. "La Camera, o meglio il Governo, infatti, hanno respinto il tentativo di scongiurare l’effettivo operare della disposizione del Jobs Act che vieta alla Pa di rinnovare i contratti di collaborazione dopo il 31 dicembre del 2017". 


Invano, continuano NidiL e Fp Cgil, "abbiamo fatto presente che la norma poteva creare un vuoto pericoloso nella vita delle persone impiegate con contratti di collaborazione in favore della Pa, alcune da oltre 10 anni, e che si poteva ragionevolmente affrontare il riordino complessivo dei rapporti non standard nella Pa, previsto dalla riforma Madia con delega che scade il prossimo febbraio, avendo nel frattempo garantito la continuità dei rapporti in essere. Piuttosto che affrontare la discussione in modo organico e razionale il Governo e la maggioranza hanno preferito approvare solo norme spot".


La soluzione, proseguono le categorie Cgil, "potrebbe essere trovata nel decreto ’Milleproroghe’, secondo quanto viene fatto filtrare in modo informale. Decreto che notoriamente non si concretizza prima della fine di dicembre, con la conseguenza di far rimanere migliaia di lavoratori e di famiglie con il fiato sospeso, aumentando il potere di condizionamento e di ricatto della dirigenza su lavoratori, spesso impiegate da anni nella pubblica amministrazione".


Questo modo di agire, concludono NidiL e Fp Cgil, "per noi è davvero insopportabile. Per noi è urgente, e non più rinviabile, l’apertura di un confronto con il Parlamento e con il Governo su questo tema. Per questo chiediamo un incontro con le Commissioni Lavoro e Bilancio del Senato, affinché si introduca nel passaggio al Senato della legge di bilancio quanto la Camera non ha voluto, e con il Dipartimento della Funzione Pubblica sui criteri per il ricorso alle fattispecie di lavoro flessibile e i contestuali percorsi di stabilizzazione dei lavoratori precari, assumendo quale criterio selettivo il periodo di impiego svolto presso la pubblica amministrazione. Se questo non avverrà in tempi brevi partirà dura la mobilitazione di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori precari della Pa".