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Sciopero dei dipendenti del Comune di Quartu

Sciopero dei dipendenti del Comune di Quartu

Amplissima la partecipazione dei dipendenti del Comune di Quartu allo sciopero svoltosi oggi 1 aprile, proclamato dalla RSU e di tutte le sigle sindacali confederali ed autonome. Di seguito le ragioni dello sciopero contro l’Amministrazione comunale.

Venerdi 01 Aprile 2016
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Sciopero nelle ultime tre ore di turno e presidio di fronte alla sede centrale di via Eligio Porcu venerdì dalle 11 alle 12:30 è quanto deciso dai 324 lavoratori del Comune di Quartu San’Elena, insieme alle Rsu e alle sigle di categoria Fp Cgil, Fp Cisl, Flp Uil, Usb, Sulpl Diccap, Csa, per protestare contro l’amministrazione Delunas che, oltre a violare le normali relazioni sindacali, non appare minimamente interessata a migliorare i servizi rivolti ai suoi stessi cittadini. Secondo il fronte sindacale unitario, compattato in una protesta che va avanti ormai da mesi, chi amministra la terza città della Sardegna per numero di abitanti, “sottovaluta il valore strategico che assumono i servizi pubblici erogati e, infatti, non ha ancora presentato un progetto organico utile a rilanciarli e potenziarli”.  

La decisione presa nel corso dell’assemblea generale dei lavoratori deriva da un disagio diffuso e condiviso di fronte al quale l’amministrazione non ha mostrato alcuna apertura al dialogo, nemmeno dopo la proclamazione dello stato di agitazione lo scorso dicembre e la conseguente  riunione in Prefettura. Una situazione inaccettabile per i dipendenti di ogni grado e livello - vigili, funzionari tecnici e amministrativi, impiegati, operai, centralisti, autisti, che protestano contro  una gestione che, da maggio scorso, è riuscita a generare il caos dentro e fuori dagli uffici comunali, visto che a farne le spese sono gli stessi cittadini.

Eppure, le file e i tempi lunghissimi per le pratiche più semplici si potrebbero tagliare con una organizzazione del lavoro e degli orari degli sportelli più razionale, con interventi sulle dotazioni e sul sistema informatico ormai obsoleto. E’ piuttosto articolato l’elenco delle rivendicazioni, stilate in quindici punti nel documento ufficiale di proclamazione dello stato di agitazione già a dicembre scorso, preludio allo sciopero di venerdì.

Il Comune di Quartu Sant’Elena non applica il contratto collettivo in alcune sue parti: nelle procedure di contrattazione e concertazione, in quelle relative al Piano delle performance che dovrebbe fissare gli obiettivi per i dipendenti, nell’informazione puntuale sugli istituti contrattuali e sulle risorse per la contrattazione decentrata 2015. I sindacati definiscono persino “inaccettabile, inopportuna e non congrua la misurazione del trattamento accessorio previsto per un componente dello staff del sindaco”. E ancora, le sigle rivendicano misure preventive e correttive sulla sicurezza nel lavoro e l’attuazione del Piano per la protezione civile, compresa l’attività formativa, obbligatoria ma del tutto assente: nel corso dell’ultima allerta meteo un ordine di servizio ha disposto che vigili e personale del comando, senza adeguate dotazioni di sicurezza, si presentassero con urgenza nelle sedi di lavoro senza poi fornire alcuna indicazione su cosa dovessero fare.

Nel complesso, le sigle rivendicano scelte amministrative adeguate, più trasparenza nella gestione delle risorse e una programmazione seria che faccia uscire il Comune di Quartu San’Elena dall’attuale situazione di stallo. Come punto di partenza, il ripristino di normali relazioni sindacali, per poi affrontare punto per punto, tutte le questioni aperte.