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Il piano Garanzia giovani

Il piano Garanzia giovani

La Youth Guarantee è un programma europeo per favorire l’occupabilità e l’avvicinamento dei giovani al mercato del lavoro. Iniziativa di CGIL, CISL e UIL Sardegna per stimolare un corretto avvio dell’iniziativa. Perplessità tra gli operatori.

Venerdi 02 Maggio 2014
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Si tratta di un percorso che prevede una serie di misure, a livello nazionale e territoriale, volte a facilitare la presa in carico dei giovani tra i 15 e i 25 anni per offrire loro opportunità di orientamento, formazione e inserimento al lavoro.

La Garanzia per i Giovani è dunque un nuovo approccio alla disoccupazione giovanile volto ad assicurare che i ragazzi di età inferiore ai 25 anni possano ottenere un’offerta valida entro 4 mesi dalla fine degli studi o dall’inizio della disoccupazione. L’offerta può consistere in un impiego, apprendistato, tirocinio, o ulteriore corso di studi e va adeguata alla situazione e alle esigenze dell’interessato. L’11 aprile 2014 il Direttore generale dell’Assessorato del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale, su mandato della Giunta Regionale, ha stipulato la convenzione con il Ministero del Lavoro ed è attualmente impegnato nella redazione del programma esecutivo regionale. La prima fase, partita formalmente il primo maggio, è una sperimentazione che conta su risorse importanti, 54 milioni di euro. È intenzione dichiarata della Giunta irrobustire e mettere a regime questo importante accompagnamento istituzionale. Per la sua importanza sarà nostra cura monitorarne gestione, funzionamento e risultati, rilevando fin d’ora significative difficoltà nell’avvio del progetto.

A riguardo del progetto,  le Segretarie regionali Marinora di Biase (Cgil), Oriana Putzolu (Cisl) e Francesca Ticca (Uil) hanno avanzato una richiesta di incontro all’assessore del Lavoro Virginia Mura ed elaborato una prima traccia delle proposte del sindacato sul programma Garanzia giovani operativo dal 1 maggio.

In particolare, i confederali suggeriscono le proposte per il funzionamento dei Centri servizi per il lavoro, chiedono una campagna di informazione sul programma che raggiunga anche i giovani più scoraggiati e marginalizzati, un’offerta formativa che risponda a un preciso progetto di sviluppo e, quindi, l’individuazione dei settori di attività economica che potranno assorbire nuovi occupati, infine, il monitoraggio dei risultati.

A proposito dei Centri servizi per il lavoro, le segretarie Cgil, Cisl e Uil auspicano l’avvio di un percorso formativo per gli operatori che dovranno essere coinvolti nel programma Garanzia giovani, l’istituzione in ogni centro di un servizio dedicato all’accoglienza e all’informazione, l’organizzazione di una rete regionale con responsabilità chiare nei diversi livelli decisionali, primo fra tutti quello regionale, che dovrà occuparsi costantemente dello svolgimento del programma.

Marinora Di Biase, Oriana Putzolu e Francesca Ticca, in attesa di una riforma complessiva, tracciano anche alcune prime linee per la definizione dei corsi di formazione professionale: “La redazione del catalogo e il suo aggiornamento dovranno essere conseguenti alla rilevazione dei bisogni e delle aspirazioni dei giovani coinvolti e finalizzate alla formazione di figure professionali funzionali ai progetti di sviluppo regionale, in coerenza con i programmi operativi della programmazione dei fondi strutturali, e tenendo conto anche delle esigenze del sistema produttivo”. E’ inoltre indispensabile, secondo Cgil, Cisl e Uil, coinvolgere soggetti accreditati, pubblici e privati, inserendo parametri e criteri volti all’innalzamento del livello qualitativo della stessa offerta formativa.

E’ evidente che per il sindacato l’obiettivo del programma Garanzia giovani deve essere quello di creare un ponte tra i giovani e il mondo del lavoro e dell’impresa, favorendo la creazione di nuova occupazione: la stessa formazione, non deve rischiare di essere fine a se stessa, bensì finalizzata a costruire le condizioni per un reale inserimento lavorativo, così come dovrà essere scongiurato un uso distorto dei tirocini: “Sarà pertanto necessario – concludono le segretarie Cgil, Cisl e Uil - monitorare l’andamento del programma, raccogliendo in modo sistematico, a livello centrale, tutti i dati relativi ai giovani presi in carico, in modo da poter procedere ai necessari aggiustamenti in corso d’opera ma anche al fine di verificare i risultati complessivi del programma”.

Tra gli operatori dei servizi per l’impiego, ascoltati nel corso di questi giorni, emergono alcune perplessità a riguardo delle modalità organizzative di avvio dell’iniziativa e della sua effettiva capacità di incedere sulle condizioni formative e di lavoro dei giovani sardi.

Fonte: Regione Sardegna, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, CGIL Sardegna
Allegati: 
Piano Garanzia per i Giovani
Delibera di Giunta
Documento CGIL CISL UIL del 18 aprile 2014

Link:  www.garanziagiovani.gov.it

 

 

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