Chi siamo
Settori
Servizi agli iscritti
Iniziative
Formazione sindacale
Monitoraggio appalti
Nei posti di lavoro
Formazione continua
Web Cgil
Politiche di genere
Previdenza
Campagna RSU 2018
I contratti
immigrazione
Documenti
Links utili
Archivi
Nel Decreto sulle Camere di Commercio solo tagli

Nel Decreto sulle Camere di Commercio solo tagli

Cgil Cisl Uil, solo tagli a finanziamenti, servizi e personale nel decreto su camere di commercio. Continua la mobilitazione dei lavoratori verso una grande manifestazione nazionale a settembre.

Venerdi 26 Agosto 2016
Condividi con:
Condividi su Twitter Condividi su Diggita Condividi su Technorati Condividi su My Space Condividi su Digg Condividi su Google Bookmarks Invia a un amico Stampa Ti piace
188
Non ti piace
198

Roma, 26 agosto - “Il decreto di riordino del sistema camerale prevede solo tagli lineari ai finanziamenti, ai servizi, al personale e alle sedi periferiche”. Questo il commento di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl dopo l’approvazione in Consiglio dei Ministri di un testo di legge sul quale il Governo in nessuna fase ha volute avviare un confronto con I lavoratori.

Quello approvato in Consiglio dei Ministri è “un decreto che cela, dietro la necessità di riorganizzare il Sistema, la volontà di apportare ancora una volta tagli lineari alla spesa, noncurante del fatto che così facendo non solo si privano le imprese di importanti servizi, ma si allontanano gli Enti dal territorio che dovrebbero presidiare riducendone il numero – da 105 a 60 – e si rischia di provocare anche serie ripercussioni occupazionali”.

Per le tre organizzazioni sindacali si produrrà “un caos simile a quello avvenuto per il riordino delle province”.  In totale assenza di un confronto sul merito del testo e di fronte al rischio di pesanti ricadute occupazionali, i sindacati di categoria di Cgil Cisl Uil confermano lo stato di agitazione del personale delle Camere di Commercio “con una forte mobilitazione che culminerà a settembre in una grande manifestazione nazionale per ribadire ancora una volta il fermo no ad un decreto che di fatto svilisce e svuota questi enti, trasformandoli in semplici articolazioni burocratiche.  Chiediamo al Governo - concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl - di avviare finalmente un confronto sul riordino per evitare pesanti ricadute sul Sistema delle imprese e sui livelli occupazionali”.

*********

Di seguito uno stralcio del Decreto approvato dal Consiglio dei Ministri e, in allegato:

1. il testo della presentazione delle misure di riordino pubblicata sul sito del Ministro dello Sviluppo Economico;
2. lo schema del decreto inviato al Parlamento per il suo parere;
3. la relazione illustrativa.

 

(...)

Riordino delle funzioni e del finanziamento delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura

(decreto legislativo – esame preliminare)

 

Il Consiglio dei ministri, su proposta dei Ministri per la semplificazione e la pubblica amministrazione Maria Anna Madia e dello sviluppo economico Carlo Calenda ha approvato, in esame preliminare, il decreto legislativo recante attuazione della delega di cui all’articolo 10 della legge 7 agosto 2015, n.124, per il riordino delle funzioni e del finanziamento delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura.

Nello specifico, il provvedimento prevede un piano di razionalizzazione, in un’ottica di efficientamento, di efficacia e di riforma della governance delle Camere di commercio.

Più nel dettaglio, entro 180 giorni dall’entrata in vigore del decreto, il numero complessivo delle Camere si ridurrà dalle attuali 105 a non più di 60 nel rispetto dei seguenti vincoli direttivi: almeno una Camera di commercio per Regione; accorpamento delle Camere di commercio con meno di 75mila imprese iscritte.

Al fine di alleggerire i costi di funzionamento delle Camere, il decreto prevede 4 ulteriori azioni che riguardano: la riduzione del diritto annuale a carico delle imprese del 50%; la riduzione del 30% del numero dei consiglieri; la gratuità per tutti gli incarichi degli organi diversi dai collegi dei revisori; una razionalizzazione complessiva del sistema attraverso l’accorpamento di tutte le aziende speciali che svolgono compiti simili, la limitazione del numero delle Unioni regionali ed una nuova disciplina delle partecipazioni in portafoglio.

Il provvedimento introduce quindi maggiore chiarezza sui compiti delle Camere con l’obiettivo di focalizzarne l’attività su attività istituzionali evitando, al contempo, duplicazioni di responsabilità con altri enti pubblici.

Viene infine rafforzata la vigilanza del Ministero dello sviluppo economico, che attraverso un comitato indipendente di esperti valuterà le performance delle Camere di commercio.

Nell’ambito di questo piano complessivo di razionalizzazione organizzativa ricade anche la rideterminazione delle dotazioni organiche di personale dipendente delle Camere di commercio con possibilità di realizzare processi di mobilità tra le medesime Camere e definizione dei criteri di ricollocazione presso altre amministrazioni pubbliche.

(...)

 

 

 

Allegati Notizia