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Un diario di viaggio dal convegno sulle professioni sanitarie

Un diario di viaggio dal convegno sulle professioni sanitarie

Molto volentieri pubblichiamo il report che abbiamo chieso e ricevuto dal compagno Michele Panebianco sul Convegno sulle professioni sanitarie tenutosi martedì 28 giugno 2016 a Roma, cui ha partecipato con una delegazione della FP CGIL di Cagliari. Segue ....

Mercoledi 29 Giugno 2016
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Di Michele Panebianco

"Preliminarmente faccio i complimenti all’ufficio stampa della FP CGIL nazionale per la tempestiva redazione e divulgazione dell’allegato comunicato, da cui hanno evidentemente tratto spunto alcuni organi di informazione:

Il punto di vista del Sole24ore
http://www.sanita24.ilsole24ore.com/art/lavoro-e-professione/2016-06-28/professioni-sanitarie-raccolta-le-priorita-risorse-ssn-sblocco-assunzioni-e-contratti-nuove-competenze-181453.php?uuid=AD8almk&cmpid=nlqf

Quello di QuotidianoSanita.it
http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=41131&fr=n

La posizione di Garavaglia


Dalla paziente lettura del messaggio Garavaglia, quale cortese saluto partecipativo e contributo al Convegno, si potrebbe soltanto osservare quanta distanza ci sia fra le belle parole ed i bei propositi ivi contenuti e la dura realtà; si auspica una soluzione contrattuale delle professioni sanitarie riguardo le istanze organizzative, di formazione, di inquadramento in ottica specialistica, affidando la soluzione a norme declaratorie contrattuali... quando non solo non c’è un solido impianto di rispetto normativo, ma siamo in totale assenza di tavoli di contrattazione, oltre che che delle antipatiche ma necessarie coperture finanziarie... come si può fare un nuovo contratto, magari allineando allo stesso impianto anche i contratti per pari qualifiche nel settore privato (contratto unico) senza contrattare, senza discutere, senza conoscere, ed anche senza soldi?

I miracoli non avvengono, almeno non avvengono per noi; basta avere un minimo di memoria "storica" sulle vicissitudini lontane e vicine della Sanità italiana, e dei giochi di prestigio demagogici e strumentali che si fanno dei denari pubblici, e sul personale coinvolto, per non parlare dei milioni di cittadini che hanno dovuto comprimere le proprie esigenze sanitarie, rinunciando obbligatoriamente ad un loro diritto costituzionale.

Avendo avuto la possibilità di esserne un "testimone oculare", non posso sottrarmi dall’aggiungere alcune sensazioni che il buon comunicato stampa non poteva riportare... sono sensazioni reali, che ho sentito comuni e condivise a molte centinaia, per non dire a tutti i 500 colleghi che hanno avuto modo di udire con le proprie orecchie le esternazioni del nostro Ministro della Salute.

L’onorevole Beatrice Lorenzin avrà senza dubbio delle capacità e competenze che non sono riuscito a conoscere nè a percepire sinora, in quasi tre anni di operato; se dovessimo dire qualcosa sul suo operato, udendo le sue dichiarazioni, dovremmo preoccuparci molto; ed infatti, anch’io lo sono.

Sono preoccupato che un Ministro, al quale non manca un numeroso staff di supporto, non abbia avuto il tempo almeno di leggere attentamente, o almeno farsi riassumere per sommi capi la proposta elaborata dai gruppi professionali delle Professioni Sanitarie insieme alle tre OO.SS. confederali... si tratta di una questione di stile, di metodo, ma anche di rispetto degli altri.

Trovo inoltre inconcepibile che un Ministro della Salute si presenti nell’Aula magna dell’Ateneo di Roma, luogo prescelto anche per rappresentare un elemento simbolico di cultura, dialogo, rispetto, studio, si presenti, dicevamo, priva di qualunque elemento di merito, priva di qualunque conoscenza della proposta, ed è purtroppo apparso evidente quanto fosse priva  anche della percezione del tipo di platea e di interlocutori cui improvvidamente ha dato l’adesione e la partecipazione....

Infatti, nelle allusioni alle numerose riunioni convocate su non meglio precisati "tavoli verdi", e nello smarrimento dei dirigenti sindacali e professionali presenti, è apparso evidente che la Ministra pensava di avere di fronte una platea di Medici, che forse (quelli si) vengono convocati in periodiche riunioni "del lunedì, ogni lunedì".... diciamo che si è confusa....

Trovo surreale che un Ministro intervenga di fronte ad una platea di (purtroppo) anziani professionisti della Sanità, lanciandosi su spiegazioni di come funziona e funzionerà la sanità futura, forte di uno studio ed approfondimento di indubbio livello, ma al massimo triennale... in altri termini si potrebbe dire che una giovane laureata triennale in Ministero di primo livello ha spiegato come va il mondo a chi nella Sanità ci ha fatto 30 o 40 anni dall’interno... è apparso un esercizio perlomeno spericolato, tipico dei giovani ministri triennali...

Un intervento infarcito di slogan, riferimenti al futuro denso di Big Data e genomica (rivendicando, ad esempio; "la banca dati del genoma l’ho voluta io!".... nemmeno Sabina Guzzanti avrebbe potuto far meglio), non trascurando qualche puntata promozionale sul referendum costituzionale del prossimo ottobre (forse questo era  il principale motivo di presentarsi di fronte ad una così numerosa platea? chi può dirlo....); un intervento che purtroppo non è entrato nel merito di nessuna delle concrete e ragionate proposte contenute nel documento e in tutti gli interventi precedenti.

Per fortuna, e per salvare almeno un po’ di dignità residua, l’intervento che è seguito a quello torrenziale e fuori contesto del Ministro è stato affidato alla giovane compagna Serena Sorrentino; un intervento pacato, deciso e di stringente logica, che ha visto la Ministra in posizione di dubbio (ma nemmeno tanto), costretta almeno all’impegno di prossimi incontri più tecnici ma la cui premessa sia non già l’approssimazione e la leggerezza bensì la consapevolezza di poter lavorare solo in direzioni che si conoscono, affrontando problemi che si analizzano e si studiano.

Atteggiamenti tipici dei professionisti della salute, ma validi in tutti i campi, compreso soprattutto il livello politico.

A Serena Sorrentino, che non conoscevo, al termine del Convegno ho avuto solo il modo di dire, fra le numerose foto ed altrettanti numerosi e meritati complimenti: "benvenuta a bordo, sono fiero di essere tuo compagno, in bocca al lupo!"

E Serena avrà bisogno, come penso tutti noi, di auguri, ma anche impegno, tenacia, solidarietà

Stay tuned
Michele"

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