Chi siamo
Settori
Servizi agli iscritti
Iniziative
Formazione sindacale
Monitoraggio appalti
Nei posti di lavoro
Formazione continua
Web Cgil
Politiche di genere
Previdenza
Campagna RSU 2018
I contratti
immigrazione
Documenti
Links utili
Archivi
Congelate le relazioni sindacali alla ASL di Cagliari

Congelate le relazioni sindacali alla ASL di Cagliari

Giovedì 16 Gennaio Assemblea di protesta: i 4000 lavoratori del comparto dell’Asl di Cagliari lamentano reperibilità e straordinario non pagato, regolamenti orario servizio, coordinamenti e posizioni organizzative, e consulenze generose. Condizioni non sostenibili

Sabato 11 Gennaio 2014
Condividi con:
Condividi su Twitter Condividi su Diggita Condividi su Technorati Condividi su My Space Condividi su Digg Condividi su Google Bookmarks Invia a un amico Stampa Ti piace
674
Non ti piace
586

Sono in stato di agitazione i lavoratori della Asl 8 che, giovedì prossimo, si riuniranno in assemblea nella sede in via Piero della Francesca 1 dalle 11 alle 14, per definire ulteriori azioni di mobilitazione. Le ragioni che uniscono tutte le sigle sindacali della Funzione pubblica Cgil, Cisl, Uil, Fsi, Fials, Nursind, Ugl Cisna e che rappresentano 4000 dipendenti della Asl, sono legate all’atteggiamento dell’amministrazione, nel quale si ravvisano anche comportamenti antisindacali.

“Ai lavoratori e ai loro rappresentanti – denunciano i sindacati – si chiede di sottoscrivere le decisioni dell’amministrazione e, se ciò non avviene, nelle delibere prese unilateralmente viene comunque dichiarato che c’è l’accordo delle organizzazioni sindacali”. Le delibere riguardano l’organizzazione del lavoro, il regolamento dell’orario di servizio, la legge 104, il part-time, la mensa, la reperibilità e il lavoro straordinario, le posizioni organizzative: temi che sono oggetto di concertazione ma sui quali i vertici della Asl decidono senza confronto.

Oltre a questo, le sigle unitarie insieme alle Rsu, lamentano l’assenza totale di programmazione sanitaria, come è emerso nella vicenda della Pronta disponibilità (reperibilità immediata fuori turno): quanto deliberato dall’azienda è stato stravolto senza nemmeno consultare o informare i lavoratori, un fatto che ha creato confusione e incertezze tra il personale e generato gravi problemi nell’organizzazione dei servizi. I lavoratori vengono obbligati a essere reperibili e poi l’Azienda sanitaria non paga le eventuali ore di lavoro, così come gli straordinari. E ancora, sindacati e Rsu giudicano inaccettabile “il continuo ricorso all’utilizzo delle consulenze, in barba alle norme sulla spending review, con l’unico scopo di garantire determinate posizioni con totale spreco dei soldi pubblici”.

 

Allegati Notizia